“E’ un periodo così, mi sento inconcludente, mi vengono in mente tante cose da fare, progetti da portare avanti ma poi ogni giorno è uguale al precedente ed io regolarmente non faccio niente di quello che pensavo di fare.”

Questo stato dispersivo non è da confondere con l’apatia, che è anche e soprattutto uno stato mentale, perché in questo caso la mente è attiva e sembra sapere quel che vuole ma è come se ci fosse una sconnessione tra quello che si vorrebbe fare e il nostro sé superiore, la nostra anima, è come se i propositi messi in atto mentalmente venissero poi bloccati.

O si tende a non mettere in pratica ciò che si vorrebbe o si iniziano diverse cose senza portarle avanti, senza concluderne una.

Non parlo di grandi temi,di fare grandi cose o cambiamenti importanti, perché questa dispersione può riguardare anche solo le piccole cose quotidiane.

Ci può essere semplicemente della pigrizia e probabilmente va bene così, ma molto spesso questo vivere così inappagante porta alla fine ad uno stato di frustrazione ed anche a sensi di colpa.

Lo stesso cambio di stagione, con l’arrivo della primavera dove la natura è in fervida crescita, è percepito da molte persone come destabilizzante e stancante.

Se l’essere “inconcludenti” riguarda temi profondi, temi importanti per la nostra vita sarebbe meglio capirne le cause vere:quali sono i blocchi che si incontrano, che possono essere tanti, come la paura di non farcela o viceversa la paura di farcela, oppure il fatto che si vorrebbero fare cose non nostre, che appartengono ad altri e così via.

Se questo stato dispersivo dura molto, tutto il nostro essere ne risente sia a livello psicologico che a livello fisico, con una conseguente svalutazione verso sé stessi ed un’importante caduta di autostima.

Sarebbe troppo facile ed assolutamente inutile pensare che non c’è niente da fare e aspettare che passi. Sono situazioni che fanno star male e che possono portare ad un senso di angoscia, di inutilità e di vuoto più difficile poi da lasciarsi alle spalle quando le sensazioni e le emozioni sono radicate nel profondo della persona.

E’ giusto quindi intervenire subito e per questo, con la loro dolcissima azione preventiva, ci sono i nostri fiori.

Le essenze floreali su questi temi sono tantissime e ci aiutano molto perché donano chiarezza ed un’energia diversa più attiva e mirata.

Ecco di seguito alcune essenze che servono proprio ad equilibrare gli stati dispersivi.

Fiori di Bach

Cerato aiuta a ritrovare se stessi e dona la consapevolezza del sentire veramente ciò di cui si ha bisogno, quello che è giusto per noi.

Wild Oat per ritrovare il vero scopo, aiuta a mantenersi mirati e focalizzati sull’obiettivo, eliminando il senso di frustrazione.

Hornbeam agisce da “starter” intervenendo in un momento di stasi, aiuta ad iniziare con la giusta energia.

Clematis riporta alla concretezza, aiutando a rimanere concentrati su ciò che si vuole fare.

Larch aiuta a ritrovare fiducia in se stessi.

Pine se ci sono eventuali sensi di colpa

Willow per le persone che si sentono vittime e non si assumono così le proprie responsabilità.

Walnut come protettore dalle influenze esterne, aiuta a tener fede alle proprie convinzioni.

Holly per chi è colto da momenti di rabbia.

Fiori californiani

Blackberry aiuta a concretizzare i propri obiettivi.

Sunflower dona la consapevolezza di essere i veri padroni di sé stessi

Tansy aiuta a mantenere l’obiettivo senza inutili procrastinazioni.

 

Fiori australiani del bush

Silver princess per trovare la giusta direzione da prendere.

Jacaranda quando si disperde energia facendo molte cose e non se ne conclude nessuna.

Boab per eliminare i modelli acquisiti in famiglia.

Red Grevillea dona la consapevolezza di poter raggiungere il proprio obiettivo.

Wedding bush dona l’impegno giusto a mantenere gli scopi prefissati.

Mint bush agisce portando chiarezza e lucidità.

 

 

di Cinzia Tirelli