Cinzia ha voluto condividere con noi la sua esperienza di vita vissuta con una malattia: la fibromialgia.

Eccovi, qui di seguito, quello che ci ha raccontato

Sono Cinzia e ho 50 anni, vorrei portare una testimonianza sull’azione benefica dei fiori di Bach nella convivenza con una malattia cronica invalidante come la fibromialgia.

Vorrei prima spendere due parole per spiegare cos’è la sindrome fibromialgica:

…… La sindrome fibromialgica è una forma comune di dolore muscoloscheletrico diffuso e di affaticamento (astenia)... Il termine fibromialgia significa dolore nei muscoli e nelle strutture connettivali fibrose (i legamenti e i tendini). ...... La fibromialgia è in effetti una forma di reumatismo extra-articolare o dei tessuti molli. La sindrome fibromialgica manca di alterazioni di laboratorio. Infatti, la diagnosi dipende principalmente dai sintomi che il paziente riferisce. ……… ……. Il dolore è il sintomo predominante della fibromialgia…… Il dolore fibromialgico viene descritto in una varietà di modi comprendenti la sensazione di bruciore, rigidità, contrattura, tensione ecc. Spesso varia in relazione ai momenti della giornata, ai livelli di attività, alle condizioni atmosferiche, ai ritmi del sonno e allo stress. La maggioranza dei pazienti fibromialgici riferisce di sentire costantemente un certo grado di dolore. Il dolore è avvertito principalmente ai muscoli e sono presenti sintomi di malessere generale. Per alcune persone con fibromialgia, il dolore può essere molto intenso.

(tratto dal sito dall’AISF)

Per me e per le altre persone che ho incontrato, ci è voluto molto tempo per arrivare ad una diagnosi: una specie di odissea, che può durare alcuni anni, quando finalmente si ha la diagnosi si scopre che in realtà ci sono poche cose da fare, più che altro palliativi, nessuna cura specifica e soprattutto che è una malattia cronica che ti accompagnerà per tutta la vita.

All’inizio sentivo una grande rabbia, non capivo, non ce l’avevo con nessuno in particolare ma ho vagato nel buio per tanto tempo. Non accettavo di essere malata, di non poter sempre fare quello che volevo, di dovermi sempre confrontare col mio stato di salute che spesso mi limitava.

Ho provato a combattere in ogni modo, costringendomi a fare lo stesso quello che dovevo fare e ritrovandomi poi semplicemente annientata dal dolore che poi invariabilmente sopraggiungeva; la malattia non mi ascoltava e faceva il suo dovere comunque.

I primi anni sono stati bui anche perché non c’era un’accettazione del male da parte dei medici a cui mi rivolgevo, mi osservavano senza dare una diagnosi, senza spiegare e soprattutto senza curare. Il senso di impotenza che ne derivava mi sconfiggeva in partenza. Poi, piano piano, ho imparato che la diagnosi di per sé aveva più che altro un’importanza per gli altri, perché dessero un nome al mio soffrire, ma in realtà per me nulla cambiava se non per capire che dovevo accettare di assumere gli antidolorifici senza discutere.

Gli anni passavano e la mia rabbia lasciava il posto all’annientamento; cercavo un motivo, una causa, mi lasciavo andare, poi fortunatamente ho accettato di perdere la mia razionalità feroce, che mi irrigidiva e mi sono lasciata andare, mi sono liberata da schemi fissi e tristi, mi sono riavvicinata alla natura, al sapere olistico.

Ho incontrato i Fiori di Bach due anni fa e mi sono rimessa in gioco: ho gettato tutti i miei pregiudizi, i preconcetti, che ti insegnano fin dalla più tenera età: ”niente è vero se non si può provare scientificamente” In fondo ho ricominciato a vivere. Ed io sono cresciuta, grazie ai fiori a cui mi sono affidata completamente, che mi aiutano ad affrontare giorno per giorno quello che la vita mi manda.

Quando si sta male e si soffre si vivono tanti momenti purtroppo negativi, qui di seguito proverò a descriverli come li ho vissuti personalmente e come continuo a viverli ma che, con l’aiuto dei Fiori di Bach, riesco a gestire, a controllare e soprattutto a superare, accettandoli meglio. Riesco cosî a non più sprofondare in ognuno di essi, a cercare di trovare sempre un equilibrio per vivere il più serenamente possibile e fare della mia vita quello che in ogni momento so di poter fare.

Holly mi aiuta quando sento la rabbia perché non si può fare quello che si vuole. La paura del dolore e di dover soffrire provo ad affrontarla con Rock Rose, senza farmi così assorbire dal panico. Agrimony è un alleato nei momenti di ansia perché non puoi gestire il tuo futuro che è sempre un “forse”. La stanchezza che ti distrugge: Olive, il rancore verso il destino che ti è avverso: Willow, l’angoscia che provi quando non vedi soluzione e tutto si è fermato: Sweet Chestnut.

Per la sfiducia nei medici, nei farmaci, nel mondo che ti circonda: Gentian. Provo ad alleviare il tormento interiore e i pensieri ossessivi che arrivano quando il dolore è più forte con Agrimony e White Chestnut, la vergogna di non poter fare come gli altri con Crab Apple, la rinuncia a tutto ciò che ti piace e l’estrema apatia che sopraggiunge con Wilde Rose, la totale assenza di speranza con Gorse. Il continuo adattarsi ogni giorno allo stato di salute lo controllo con Walnut, la paura che i farmaci ti possano far male, la paura di non essere più abile nel lavoro con Mimulus, i piccoli o grandi sensi di colpa legati allo star sempre male, quando si cerca una causa e ci si accusa, con Pine, il voler spesso anzi spessissimo fuggire da tutto “Basta, non ce la faccio più a portare a termine le mie responsabilità di madre, moglie e lavoratrice” con Elm.

E così via.

Due fiori che mi accompagnano spesso sono Rock Water, per essere meno rigida e Chestnut Bud con Gorse perché é una malattia cronica……

Non posso dire che ora tutto vada bene o che io stia bene, no, ma posso dire di stare meglio dentro di me perché riesco senz’altro ad accettare il fatto di essere così malata. Riesco a programmare le mie uscite con i forse e non con le certezze, riesco ad accettare il fatto di non poter fare qualcosa oggi nella speranza di poterla fare domani, riesco a dosare le mie forze: se faccio una cosa oggi è meglio che non ne faccia un’altra, riesco a vivere i momenti di più dolore con la certezza che prima o poi si attenueranno, riesco ad adeguare i miei interessi al mio star male.

I fiori ti aiutano in un modo splendido, arrivano leggeri come l’aria, ti rendono più consapevole, non si limitano ad “aggiustare” l’umore, ti aiutano a crescere.

Devo molto ai fiori, che mi permettono ogni giorno non solo di sopportare meglio la malattia ma di evolvere, di non fermarmi, di non arrendermi e di continuare sempre la grande ricerca di me stessa.

Spero che queste parole possano aprire nuovi spiragli di speranza a qualcuno che, come me, deve affrontare la fibromialgia ogni giorno.

Cinzia T

 

La fibromialgia non è riconosciuta in molti paesi europei, ed è per questo che l’AISF (Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica) insieme ad altre associazioni ha promulgato una petizione al Parlamento Europeo dove la raccolta di firme è finalizzata alla sensibilizzazione per il riconoscimento della malattia.

Per partecipare alla petizione basta andare nel sito dell’AISF www.sindromefibromialgica.it che ti porta direttamente alla pagina del parlamento europeo dove c’è la petizione.

Basta inserire nome cognome e indirizzo mail.

Grazie a tutti.