Intervista alla Dottoressa Marcella Saponaro

La floriterapia in ginecologia

La floriterapia permette di affrontare moltissime problematiche fisiche ed emotive legate al mondo femminile.

Ne parliamo con Marcella Saponaro, medico e chirurgo, ginecologa, specializzata in agopuntura e medicina psicosomatica, ha studiato ed approfondito la floriterapia di Bach e la gemmoterapia.

Come si è avvicinata alla medicina naturale?

All’età di 20 anni ho avuto dei problemi di salute e divento “paziente”: nausea, mal di stomaco, non riuscivo a mangiare. Nessuno dei medici consultati riusciva a capire cosa avessi veramente e in un primo tempo volevano ricoverarmi e operarmi d’appendice. Disperata mi rivolsi ad un agopuntore che, in sole 3 sedute, risolse il mio problema.

Quell’esperienza mi ha colpito molto!

Al termine dei miei studi universitari quando, passando dall’altra parte, divento medico a mia volta, e più precisamente mi specializzo in ginecologia, mi sono resa conto che è necessario ampliare l’esame del paziente a tutti i livelli, non prendendo in considerazione solo quello fisico. Ho dato inizio così alla mia avventura nel campo della medicina naturale, specializzandomi in omeopatia, psicosomatica, agopuntura e Floriterapia di Bach.

Quali terapie naturali si dimostrano più indicate per le più comuni patologie femminili?

Per ogni patologia esistono i rimedi più opportuni. In generale posso dire che l’omeopatia e l’agopuntura agiscono maggiormente con un meccanismo d’azione energetico (anche se con risultati tangibili clinicamente), la fitoterapia a livello fisico, mentre i Fiori di Bach entrano in un contesto più psicologico e sottile.

Che ruolo riveste la floriterapia nella sua pratica quotidiana?

I Fiori di Bach rappresentano il nodo centrale di tutta la terapia e si relazionano alle mie conoscenze di psicosomatica. Ogni malattia manda un messaggio: bisogna capire cosa vuole chiedere il paziente attraverso il suo sintomo. Ad esempio: le cisti ovariche si relazionano spesso alla perdita di una persona cara, vissuta interiormente come un figlio (un aborto, un figlio stesso, un nipotino, un animale,,,). Se con l’omeopatia interveniamo spesso con il rimedio pulsatilla e la fitoterapia consiglia localmente impacchi d’argilla, con i Fiori di Bach si potrà lavorare sulle cause profonde del problema. Ci sono rimedi che trattano meravigliosamente situazioni di separazioni, traumi per lutti, il senso di perdita: ad es. chicory, honey suckle, star of Bethlehem e Walnut.

Ricordo il caso di una bambina di 11 anni alla quale era stata diagnosticata una cisti ovarica: rimasi colpita dalla giovane età della paziente (non poteva essere un figlio!) ma poi seppi che era morto da poco il suo cagnolino a cui era legatissima...Insomma in questo approccio sinergico si può agire su aspetti diversi del problema e tra le varie tecniche la floriterapia ha il pregio di poter agire sulla causa profonda del sintomo.

Quali sono le patologie che si possono trattare con le essenze floreali del Dottor Bach?

I Fiori di Bach sono un ottimo ausilio terapeutico nella cura di quasi tutti i disturbi ginecologici: problemi al collo dell’utero, vaginiti frequenti, candida (in questo specifico settore sono molto efficaci i fiori australiani), dolori mestruali, amenorrea, sterilità psicogena, menopausa precoce….

Sappiamo tutti molto bene che esiste un asse neuro-ormonale che mette in relazione gli impulsi emotivi che vanno al cervello e arrivano alle ghiandole endocrine (attraverso l’ipotalamo, il sistema libico, l’ipofisi…). Tutte le somatizzazioni femminili attraversano questo asse e nella cura non si può prescindere da esso. Per fortuna i rimedi floreali hanno la capacità di agire molto bene su questo asse, sbloccando dove è necessario.

Quanta influenza ha lo stato d’animo sullo sviluppo dei disturbi fisici?

Utilizzare solo la cura sintomatica nei disturbi femminili è sicuramente troppo superficiale. La donna in generale affronta i problemi quotidiani e della famiglia con un approccio spesso mentale ma comunque con estrema vulnerabilità. E questo ha una grande influenza sullo sviluppo di qualsiasi patologia.

Si può imparare qualche metodo di autocura da usare come prevenzione o come trattamento per i disagi più frequenti?

I fiori di Bach sono un’ottima autocura: il rescue remedy, ad esempio, va molto bene per i momenti di grande emergenza, per il travaglio, per il parto o prima di grandi prove . Per ciò che riguardano le altre problematiche ognuno può imparare ad utilizzare le essenze floreali, basta seguire un corso base per poterli applicare con più consapevolezza.