Il tempo scorre inesorabile, le lancette dell’orologio vanno avanti al di là di noi e del nostro volere, non abbiamo nessun potere, nessuna possibilità di controllo, nessuna possibilità di intervenire o di interferire.
Ma è vero?
Non possiamo certo cambiare lo scorrere dei secondi né possiamo modificarli ma la nostra percezione, il nostro sentire è diverso; non solo è soggettivo e individuale ma è diverso per ogni persona a seconda di quello che sta vivendo in quel momento.
Le giornate cadenzate, ritmate dagli obblighi che ognuno di noi ha (lavoro, studio, famiglia) scorrono veloci, magari faticosamente ma, a fine anno, guardando indietro non si sa come si è arrivati ad avere un anno di più; viceversa per l’individuo annoiato che ha perso interesse per la vita e siede apatico di fronte alla finestra, le giornate sono lunghe , non finiscono mai. Nei momenti di paura il tempo si dilata, un secondo è come un’eternità, sembra che tutto sia fermo ed addirittura che i movimenti siano lenti, sembra avvenire tutto al rallentatore; nei momenti di gioia tutto scorre veloce, arriva sera e non ci siamo accorti che la giornata se ne è andata; nei momenti di dolore gli sguardi cadono spesso sulle lancette dell’orologio a cercare sollievo per ogni minuto che se ne va…
Claude Monet, il grande artista impressionista, ricercava con ossessione nelle sue innumerevoli rappresentazioni di ninfee di dipingere il senso profondo del tempo, il suo scorrere attraverso la luce, ricercava l’attimo e il suo mutare, secondo dopo secondo. Franz Kafka, nel suo famoso racconto “Il prossimo villaggio”, scriveva che il nonno aveva l'abitudine di dire: «La vita è straordinariamente corta. Ora, nel ricordo, mi si contrae a tal punto che io, per esempio, a malapena comprendo come un giovane possa decidersi ad andare a cavallo fino al prossimo villaggio senza temere - a prescindere da una disgrazia - che perfino il tempo in cui si svolge abitualmente, felicemente una vita, possa anche lontanamente bastare ad una tale cavalcata». |
Senza dilungarmi oltre, anche se il discorso sembra attaccato a un filo, quello che vorrei cercare di dire è che in fondo noi abbiamo la possibilità di intervenire, di cercare almeno di equilibrare un poco la nostra percezione del tempo, se è un po’ distorta e ci fa star male. Penso ad un individuo come Impatiens, dove la fretta regna sovrana, dove la persona non ha il modo di apprezzare i momenti sereni perché completamente concentrata a finire quello che sta facendo per poter iniziare subito quello che farà dopo.
Penso a Rock Rose, dove la paura diventa terrore e tutto sembra dilatarsi, allungarsi.
Penso a Sweet Chestnut, dove l’angoscia profonda porta ad una tortura giornaliera che sembra senza fine.
Il percepire lo scorrere del tempo, il suo fluire è uno dei modi di rapportarsi alla vita, all’esistenza. Cercare quindi, se sembra che qualcosa non va, di riportare un pò di serenità può essere di grande aiuto e soprattutto può essere l’inizio di un percorso verso la conoscenza di sé stessi, del proprio modo di essere, della propria natura. A questo punto tantissime sono le essenze che ci possono aiutare, ne sceglierò alcune dal repertorio di E.Bach che, secondo me, spiccano per la loro chiarezza e specificità. Affiancherò ai fiori alcune semplici domande per aiutare a far risaltare la modalità che l’individuo ha di “sentire” il tempo. |
- Ho troppe cose da fare, dire, cercare e l’unica cosa che mi manca è proprio il tempo necessario? Vervain
- Le giornate passano tutte uguali, senza che io mostri un minimo di interesse, di energia? Wilde Rose
- Lavoro, lavoro, lavoro per gli altri sia dove svolgo effettivamente il mio lavoro sia a casa, e per me tempo non ne ho mai? Oak
- Quando è troppo è troppo, passo il mio tempo passa a dare retta sempre a tutti facendomi carico dei loro problemi e cercando di risolverli. Ora basta sono stufo? Elm
- Perdo sempre un sacco di tempo a cercare le cose, addirittura i bigliettini promemoria? Arrivo agli appuntamenti solitamente in ritardo? Clematis
- Sono già trascorsi 3 giorni in cui continuo a pensare perchè non sono ancora riuscita a decidere se è meglio comperare la lavatrice con la possibilità di impostare la temperatura o quell’altra che invece è già programmata e fa tutto da sola? Scleranthus
- Ho bisogno di fare tutto in fretta, mi spazientisco se c’è una coda o se la persona che mi risponde non è diretta, veloce e chiara? Impatiens
- Anche di domenica spesso sono in casa perché non mi piacciono le situazioni nuove? Mi hanno invitato ad una grigliata ma non sono andato, ci saranno senz’altro persone che non conosco. Mimulus
- Perdo un sacco di tempo, faccio una cosa poi ne inizio un’altra senza aver finito la prima, mi sento veramente un pò frustrato? Wild Oat
- Sono stanca della routine del lavoro, sono stanca che arrivi sempre, inesorabilmente il lunedì, vorrei starmene a letto? Hornbeam
- Passo il mio tempo sempre arrabbiato, certe volte mi arrabbio talmente tanto che forse esagero un pò? Holly
- Sono snervata e stanca, passo tutta la giornata con una miriade di pensieri martellanti in testa che non mi lasciano mai, addirittura di notte non riesco ad addormentarmi? White Chestnut
Questi ovviamente sono solo alcuni esempi dei 38 fiori di Bach che potrebbero aiutare, risulta evidente però che trovando un rapporto, una connessione tra quello che vive l’individuo e il suo modo di “sentire” il tempo, si rende un pochino più facile individuare le essenze utili, sempre alla ricerca di un benessere interiore che porti alla scoperta della propria individualità e del proprio essere.
di Cinzia Tirelli